Fonte: Redazione – www.eutekne.info
Nella risposta n. 251/2024, l’Agenzia delle Entrate ha dato il via libera a un’operazione di le veraged buy out , non rilevando una fattispecie di abuso del diritto in relazione alla deduzione degli interessi passivi da parte della società veicolo. L’operazione è così strutturata: due società, Alfa e Gamma, costituiscono una holding alla quale partecipano in misura paritaria, e la holding a sua volta costituisce la società veicolo destinata ad acquisire la target. Quest’ultima è stata costituita dalla già menzionata Alfa mediante conferimento di ramo di azienda, cui segue la cessione totalitaria delle partecipazioni in favore della società veicolo.
Infine, la società veicolo, dopo aver acquisito il controllo totalitario della target, pagandone il prezzo grazie all’indebitamento con diversi istituti di credito, è incorporata dalla stessa target (fusione inversa), la quale si trova, così, a essere titolare del debito, trasferito a diretto carico dell’attività operativa (debt push down ). Dopo i chiarimenti forniti nella circ. Agenzia delle Entrate n. 6/2016 (§ 2.1 e § 2.2), i dubbi
circa l’elusività dell’impianto prescelto erano pochi, ma cionondimeno le parti coinvolte hanno ritenuto di dover presentare interpello per avere una valutazione concreta in merito all’inerenza degli interessi passivi e a eventuali profili di artificiosità dell’operazione. Il giudizio dell’Agenzia è che l’operazione, come prospettata, essendo funzionale al cambio del controllo della target (inizialmente interamente partecipata da Alfa), non presenti profili di artificiosità e di abuso del diritto. Quanto agli interessi, invece, essi sono, come rilevato dalla circ. n. 6/2016, in linea di principio funzionali all’acquisizione della target e pertanto inerenti.